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Bere birra in Corsica


Non è Italia e non è Francia. La Corsica, in pratica, è un paese a sé stante. Vuoi perché i corsi non amano i forestieri, a meno che non siano turisti, vuoi perché è un’isola, ma soprattutto perché dentro quest’isola ci sono montagne alte, con tanto di neve e boschi fittissimi. Ci sono paesini di montagna che sembrano essere arrivati lì dai monti della Sila oppure dagli Appennini, dai quali per strade tortuose si scende in spiagge solitarie, dal mare tropicale.

Proprio a causa dell’isolamento e della totale percezione di se stessi come un popolo indipendente e fiero, i corsi spesso fanno cose fuori degli schemi. In molti vi diranno che in Corsica si mangia bene e che si beve del buon vino, quello di Patrimonio, che – in verità – costa spesso un patrimonio e non è così buono come le etichette francesi. Spesso, poi, non si mangia neppure tanto bene. Eccezion fatta per qualche rarissimo ristorante e tante ottime brasserie (dove si mangia cose ‘francesi’, come omelette, crépes ecc), capita sovente di incappare in posti dove la cucina è in bilico fra quella francese e quella italiana, ma con scarsi risultati. In realtà, la cucina corsa potrebbe offrire straordinarie sorprese, soprattutto nelle ricette di famiglia, ma spesso i gusti ‘turistici’ la fanno da padrone. I piatti forti della cucina corsa sono gli affettati e i formaggi, ivi compreso i dolci realizzati con i formaggi, i paté, le marmellate e i deliziosi prodotti insaporiti con le erbe di macchia. Se il vino corso viene pubblicizzato da ogni guida turistica e sconsigliato da molte guide di sommelier, la birra invece sembra mettere d’accordo tutti.

La Pietra, infatti, è una delle bevande consigliate per gustare ogni piatto della cucina corsa (e non solo). La Brasserie Pietra non può vantare gli illustri natali che molti altri birrifici strombazzano sulle etichette delle proprie birre, ma è frutto di una storia recente. L’azienda è stata aperta nel 1996 con l’obbiettivo di sviluppare in Corsica qualcosa di innovativo, ma che fosse in linea con la tradizione alimentare locale, allo scopo di creare nuovi posti di lavoro e sviluppare l’industria isolana. La castagna è stata una delle primarie risorse alimentari per la Corsica durante i secoli e per questo motivo nel 1994 presero avvio gli studi di fattibilità per ‘incorporare’ la farina di castagna nella birra. Due anni più tardi - a seguito di risposte favorevoli - iniziò la prima linea di produzione. I principali risultati dei test, infatti, avvalorarono le ipotesi di partenza: la farina di castagna conferiva alla birra una bassa fermentabilità, un'eccellente incidenza sulla tenuta della schiuma e un colore dorato dalle sfumature seducenti. La prima birra uscita dallo stabilimento di Furiani prese il nome di Pietra, ed è ancora oggi è una delle birre più amate dagli isolani e dai numerosi turisti estivi. Si tratta di una birra ambrata di 6° gradi, fermentata a partire da un misto di malto e farina di castagna, ‘accumudata cu a castagna’ (come ci tengono a precisare sull’etichetta).

La farina è di provenienza strettamente regionale, ed è realizzata con le castagne provenienti dalla zona di Castagniccia, nella Corsica nord-orientale, dove durante il dominio genovese vennero piantati fitti boschi di questi alberi. La birra può essere abbinata a piatti di carni di vitella e maiale alla griglia, così come carni rosse in umido, formaggi di capra e gli squisiti affettati locali. A dodici anni di distanza dalla messa della sua prima birra, la Brasserie Pietra è divenuta una delle maggiori aziende della Corsica e ha diversificato la propria produzione, non solo ampliando l’offerte di birre, ma anche producendo bevande analcoliche, come la Corsica Cola e la Limunata, e alcuni super alcolici. Fra le altre birre presenti nella linea della brasserie vi sono la Serena, una birra bionda con 5° gradi d'alcol dalla schiuma vaporosa e il retrogusto amaro appena percettibile,

e la Colomba, una birra bianca aromatizzata alle erbe della macchia: corbezzolo, mirto e ginepro. La Serena è un tentativo apprezzabile, ma poco memorabile, di creare una birra corsa dal sapore semplice e accattivante, insomma una bionda beverina e di largo consumo. Non è tra le birre che ci sentiamo di consigliare. La Colomba, invece, seppure dal sapore più ostico e particolare, ci è parsa un’ottima birra, non adatta ad ogni momento della giornata, ma piacevole se accompagnata con affettati locali e paté alle erbe di macchia. Le birre aromatizzate sono una prerogativa dell’unico concorrente isolano che abbia la Brasserie Pietra. Si tratta, infatti, della Brasserie Torra che produce un’interessante birra al mirto e una aromatizzata alle erbe di macchia, facilmente reperibili presso la grande distribuzione locale e in molte brasserie della Corsica. La qualità non è sensazionale e il blend fra aromatizzazione e luppolo appare un po’ artificiale al palato. La fabbrica di Furiani vanta oggi una produzione di 25.000 ettolitri l’anno, potendo contare su una diffusione capillare sul territorio isolano. Risulta praticamente impossibile trovare sul territorio corso un pub o un bar che non abbia la birra Pietra e che invece offra altre marche di birra. I corsi, infatti, sono gente orgogliosa e diffidente, e mal sopportano i prodotti provenienti dal continente. Vi è persino il sospetto che, al di là dell’orgoglio per il prodotto locale, vi sia un certo timore ad esporre brand non apprezzati dagli autoctoni. Resta il fatto, che chi voglia avventurarsi in Corsica per compiere assaggi di birre dovrà ‘accontentarsi’ di degustare i prodotti della Brasserie Pietra, a meno che non si spinga fino nei supermercati. Nei grossi centri commerciali, infatti, non lontano agli imponenti espositori che presentano tutti i prodotti della Brasserie Pietra, si trovano con relativa facilità ottime birre francesi e belghe: Leffe, Chimay, ma anche Duvel, Du Démon, Pelforth e marche meno conosciute da noi. Sul territorio corso, inoltre, pare che negli ultimi anni siano fioriti alcuni piccoli micro-birrifici, ma non avendoli potuti sperimentare in prima persona mi rimane impossibile darne una valutazione (e per questo sarebbe gradito ricevere un parere da parte di qualche lettore delle nostre pagine). Una parte della produzione della Brasserie Pietra è destinata all’esportazione e fortunatamente arriva sino a noi. La birra Pietra può essere reperita nel nostro paese presso i supermercati della catena Esselunga (non in tutti i punti vendita) e Panorama.

Bardus

Aggiunge Gianni:
1 - La Colomba è una birra bianca aromatizzata con frutti della macchia mediterranea (mirto e corbezzolo) con un po' (forse) di zenzero molto beverina ma è di un solo tipo.
2 - La Torra è aromatizzata o all'arbouse (corbezzolo) o al mirto e non è affatto male, io la trovo migliore della Colomba; si lascia apprezzare l'aroma quando nella macchia mediterranea ci sei davvero immerso e non ti trovi nel solito ristorante chiuso magari da 4 pareti o vetrate anche l'estate; certamente non si tratta di una grande birra comunque
3 - La Pietra è un'ottima birra, sono d'accordo, ma va distinta la "Pietra à la peression" (alla spina) che si trova solo vicino alla Castagniccia e l'altra, anche da esportazione, che si trova ovunque persino in passeggiata di montagna. La prima è davvero ottima e comunque beverina, opaca, leggermente lievitosa con la castagna che quasi e avvertibile nella suo consistenza farinacea; la seconda, pur buona, ma niente a che vedere: meno castagna e più trasparenza anche se filtrata come la prima e soprattutto niente sentore farinaceo. Immagino che rispetto al malto, che rimane il principale ingrediente, ci sia un poco di farina di castagna per "accomodare" il sapore sul dolciatro (zuccheri scarsamente fermentabili) e con un sentore concreto della castagna che rimane comunque appena percettibile, direi quanto basta. Si tratta inoltre di una birra a bassa fermentazione.

 

Gianni